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venerdì 21 ottobre 2011

LE PAROLE

In questi giorni sono stata mio malgrado testimone di un fraintendimento (almeno credo sia così) che poi è sfociato con la decisione di Ale di chiudere temporaneamente il blog; io è da poco che sono in rete e tra le prime amiche virtuali ho conosciuto proprio loro e chi in un senso, chi nell'altro mi sono state vicine e spero continuino a restare mie amiche. Detto ciò, mi riservo di esprimere un'opinione quando conoscerò la faccenda in modo esaustivo. Intanto vi dedico questa bellissima (per me) canzone di Samuele Bersani:




LE MIE PAROLE

Le mie parole sono sassi
precisi aguzzi pronti da scagliare
su facce vulnerabili e indifese
sono nuvole sospese
gonfie di sottointesi
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose indimenticate
a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare
Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato
sono foglie cadute
promesse dovute
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate
sul foglio capitate per sbaglio
tracciate e poi dimenticate
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire
lo ammetto
strette tra i denti
passate, ricorrenti
inaspettate, sentite o sognate...
Le mie parole son capriole
palle di neve al sole
razzi incandescenti prima di scoppiare
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare
piccoli divieti a cui disobbedire
sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare
si perdono al buio per poi ritornare
Sono notti interminate, scoppi di risate
facce sopraesposte per il troppo sole
sono questo le parole
dolci o rancorose
piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre
un bacio a testa prima del sonno
un altro prima di partire
le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire...
strette tra i denti
risparmiano i presenti
immaginate, sentite o sognate
spade, fendenti
al buio sospirate, perdonate
da un palmo soffiate.




Le parole hanno un potere enorme, sono importanti e non vanno sprecate;  alcune volte ci feriscono e ci fanno soffrire; ma ci danno anche la forza di continuare. All'occorrenza ci consolano e se siamo fortunate/i con le parole possiamo trovare chi ci leggerà nell'animo.


Ben Vautier-parole erranti

6 commenti:

  1. Luisa... saggia e brava.
    In questo Tuo post si respira aria di serenità quasi del tutto recuperata...
    Ne sono felice...
    Ti abbraccio forte con tanto tanto affetto,
    Mary

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  2. ciao carissima, non è così ma sono contenta che le persone percepiscano questo perchè vedi solo qui mi lascio andare...sono cresciuta in una casa dove se ti vedevano piangere ti dicevano "asciugati le lacrime e ricoda: nella vita è meglio fare invidia che compassione".....per quanto riguarda il post penso veramente quello che ho scritto e penso anche che ci sia stata di fondo un'incomprensione e siccome vivo circondata da tensioni almeno qui vorrei risparmiarmele e mi dispiace che succeda questo; tutto qui ti abbraccio e ti bacio

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  3. Ciao cara Luisa,bel post!basta alle volte una parole dolce, amichevole,per guarire un cuore ferito....
    E' così dolce e confortevole,sentire una buona parola partita proprio dal cuore!
    Ciao cara amica
    serena domenica!
    Luci@

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  4. Lucia dolcissima grazie di esserci, serena domenica un abbraccio

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  5. Ciao Luisa grazie per la visita nel mio blog e per le belle parole che mi hai lasciato. Ora sto facendo un bel giro qui nel tuo bel blog ! buona serata
    p.s. ma la sigaretta meccanica funziona ?? io che purtroppo sono una fumatrice incallita dovrei trovare una soluzione !!!!

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  6. Grazie a te Viola (nome quanto mai azzeccato) della visita, la sigaretta funziona come abitudine alla gestualità e se acquisti i filtri al gusto di nicotina ce la puoi fare; è difficile ma un aiuto te lo da, a presto ti abbraccio

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