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giovedì 11 agosto 2011

STACCO LA SPINA!

Sono rientrata e non riesco a capire se sono più o meno turbata di prima; mezz'ora in cui la mia testa non riusciva a pensare, confusione totale e poi la felicità smisurata perchè inattesa; possiamo partire, chiamo immediatamente Rossana...i miei obblighi sono finiti, la vacanza allora inizia; ci aspettano un non quantificato numero di giorni senza orari, senza programmi, noi due sole; unici compagni  i nostri animali, senza corrente elettrica, acqua (ci laveremo in un ruscello, poetico vero?) insomma vivremo senza comodità e senza superfluo e se casomai ci prendesse la voglia di una botta di vita, il paese più vicino è a 30 minuti di cammino. Cerco di godere di quello che viene e per una volta non farmi troppe domande per quel che sarà, oltretutto non posso aver risposte se non vivere...e questo cercherò di fare se mi sarà concesso! Mmmhhh già  mi vedo... lasciarmi andare totalmente prendendo da ogni giorno il meglio che mi  offre, gustare ogni attimo guardando con gli occhi del cuore, ascoltare il suono della natura, odorare ogni profumo e  immergermi nella lettura, nella tranquillità e nel silenzio, non si vede il silenzio ma lo si sente scivolare sulle cose, avete mai ascoltato il rumore del silenzio? Buone vacanze a tutti!
questi sono i libri che ho deciso di portare, la mia tazza e la sigaretta elettronica che una volta esaurita la carica spero mi abbia tolto il vizio del fumo...




                                                                                                                                                                                     

domenica 7 agosto 2011

AL MIO PAPA'

Te ne sei andato una mattina di molti anni fa da solo, all'improvviso ed io non saprò mai se hai avuto paura... In tutti questi anni (e sono tanti!) non ho smesso un solo giorno di pensarti, pensare all'uomo che non ha avuto la possibilità di insegnarmi a diventare migliore, di crearmi la vita con le mie mani e cercare di essere felice. Più passa il tempo e più sento che mi manchi. Non ho potuto averti accanto nei passaggi importanti dell'età della vita, ne raccontarti le mie gioie, i miei tormenti, le mie delusioni. La morte di chi amiamo ci fa morire e ci fa rinascere; dicono, si chiama "elaborazione del lutto", ma per una bambina di nemmeno 10 anni è solo dolore: immenso, indescrivibile dolore che assale il corpo e l'anima, che assorbe energie giorno dopo giorno. Con te se ne sono andati i ricordi della mia infanzia, li ho racchiusi in un posto intimo e inviolabile del mio cuore assieme alla tua morte...ma, mi manca un pezzo di te che non riesco, per quanti sforzi faccia, a ricordare: la tua voce, darei tutta la poca o tanta vita che mi resta per poterti  riabbracciare e sentirti dire :"ti voglio bene". Il dolore per la tua scomparsa non si è risanato e con te è morta per sempre la bambina che ero stata fino allora.Nessuno mi ha amato nè mi amerà più così! TI VOGLIO BENE PAPA'.
(14-02-1925    07-08-1971)

venerdì 5 agosto 2011

NON ABBANDONATELI!

Come ogni anno, dopo la solita campagna anti-abbandono,è calato il silenzio sull'argomento malgrago questi continuino. Questo week-end è un'altra prova del nove per questi esserini che tanto affetto ci danno durante l'anno ma che dimentichiamo appena giungono le sospirate vacanze.Restano in silenzio, ai margini della strada, impauriti dal rumore delle tante macchine, stanchi ed affamati ma fiduciosi che il loro padrone di cui hanno anche perso l'odore tornerà presto a prenderli e nei loro occhi trovi l'amore di sempre. Non abbandonateli! La civiltà di un paese si vede anche da questo. Buon week-end.







ODE AL CANE

Il cane mi domanda
e non rispondo.
Salta, corre pei campi e mi domanda
senza parlare
e i suoi occhi
sono due richieste umide, due fiamme
liquide che interrogano
e io non rispondo,
non rispondo perche'
non so, non posso dir nulla.

In campo aperto andiamo
uomo e cane.

Brillano le foglie come
se qualcuno
le avesse baciate
a una a una,
sorgono dal suolo
tutte le arance
a collocare
piccoli planetari
su alberi rotondi
come la notte, e verdi,
e noi, uomo e cane, andiamo
a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio,
nella campagna cilena,
fra le limpide dita di settembre.

Il cane si ferma,
insegue le api,
salta l'acqua trepida,
ascolta lontanissimi
latrati,
orina sopra un sasso,
e mi porta la punta del suo muso,
a me, come un regalo.
E' la sua freschezza affettuosa,
la comunicazione del suo affetto,
e proprio li' mi chiese
con i suoi due occhi,
perche' e' giorno, perche' verra' la notte,
perche' la primavera
non porto' nella sua canestra
nulla
per i cani randagi,
tranne inutili fiori,
fiori, fiori e fiori.
E cosi' m'interroga
il cane
e io non rispondo.

Andiamo
uomo e cane uniti
dal mattino verde,
dall'incitante solitudine vuota nella quale solo noi
esistiamo,
questa unita' fra cane con rugiada
e il poeta del bosco,
perche' non esiste l'uccello nascosto,
ne' il fiore segreto,
ma solo trilli e profumi
per i due compagni:
un mondo inumidito
dalle distillazioni della notte,
una galleria verde e poi
un gran prato,
una raffica di vento aranciato,
il sussurro delle radici,
la vita che procede,
e l'antica amicizia,
la felicita'
d'essere cane e d'essere uomo
trasformata
in un solo animale
che cammina muovendo
sei zampe
e una coda
con rugiada.

                              Pablo Neruda

mercoledì 3 agosto 2011

BASTA!

Sono stanchissima,senza forze; schiacciata da rimpianti, rimorsi e paure che mi rendono malinconica e senza più voglia di lottare; non capisco il senso di alcune decisioni prese in un certo periodo della mia vita: per tanto,troppo tempo sono stata don Chisciòtte campionessa di ideali irrealizzabili, ho lottato contro i mulini a vento; ora basta!  Voglio essere lasciata in pace, voglio il silenzio. Vorrei addormentarmi e al risveglio trovare cambiamenti positivi. Ogni giorno si ripete lo stesso copione: basta un pretesto qualsiasi e ci si trova ad urlare, inveire l'uno contro l'altra versando veleno; parole pesanti come macigni che provocano dolore e che passata la sfuriata non si dimenticano e non se ne vanno, ma, rimangono dentro disturbando la serenità della mente,depositandosi come calcare e  formando uno spessore di risentimento e rabbia che mi avvelenano corpo e anima. Mi sono chiesta spesso, quando non avevo problemi di salute, perchè mi ostinavo a rimanere in questa situazione, la risposta non l'ho trovata o meglio non l'ho voluta vedere ed ora è tardi ma non dispero un giorno quando avrò la mente sgombra da preoccupazioni di trovare la via d'uscita a questa situazione che dentro me c'è già e di affrontarla con coraggio. Un giorno.....


"Non rinunciare mai.
Hai tante cose dentro di te
e la più nobile di tutte, il senso della felicità.
Ma non aspettarti la vita da un uomo.
Per questo tante donne s'ingannano.
Aspettala da te stessa."
                                                               
                                          (Camus - La morte felice)